24 ottobre 2004

Umberto Eco - "Storia della bellezza"

E' da poco uscito in libreria un saggio di Umbeto Eco intitolato: "Storia della bellezza" Ed. Bompiani.
Il testo nasce dall'idea di rendere disponibile in versione cartacea, con integrazioni e adattamenti, il già edito cd-rom "Belezza. Storia di un'idea dell'Occidente" prodotto nel 2002 a cura di Eco .

Il saggio è probabilmente l'unico sull'argomento a distinguersi per la struttura,tanto nella forma quanto nei contenuti. Non tanto un libro di storia dell'arte come potrebbe sembrare ad un primo sguardo, viste la quantità di immagini riportate dal mondo dell'arte (ma non solo), ma neanche un libro di estetica. Piuttosto un testo che parla della Bellezza, di cosa essa è, ovvero di cosa è stato concepito come "bello" nelle diverse epoche storiche, attraverso la letteratura e l'arte.
Eco nell'introduzione spiega al lettore, cos'è la Bellezza. In questo senso , spiega Eco, "bello" è l'oggetto che porta piacere all'individuo anche solo guardandolo, ma senza accendere il desiderio di possesso nell'osservatore. "Se riflettiamo- dice Eco- sull'atteggiameno di distacco che ci permette di definire come bello un bene che non suscita il nostro desiderio,comprendiamo che noi parliamo di Bellezza quando godiamo qualcosa per quello che è, indipendentemente dal fatto che la possediamo."

Sono disponibili inoltre in apertura, undici tavole comparative, a visualizzare da subito come le diverse idee di Bellezza ritornino e si sviluppino in epoche diverse, nelle opere di filsofi, scrittori, artisti anche molto distanti tra loro.
Il testo invece è strutturato nel seguente modo: per ogni epoca o modello estetico fondamentale, accanto al testo ci sono immagini e citazioni connesse al problema trattato, in certi casi con un rinvio evidenziato anche nel corpo del testo.

17 ottobre 2004

Un portale per la cultura

Oggi, dopo molto tempo, riprendo a scrivere sul mio blog, e a tal proposito vorrei ricominciare segnalando un portale che ho avuto il piacere di conoscere per caso.

Il portale di cui intendo parlare è dedicato esclusivamente alla cultura in tutte le sue sfaccettature: dall'arte all'architettura, dalla fotografia al design.
Il sito è raggiungibile all'indirizzo www.exibart.com .

Oltre alle tante rubriche consultabili secondo le proprie necessità, è disponibile anche un'utile motore di ricerca, per regioni italiane, sulle mostre presenti su tutto il territorio nazionale. Una cartina interattiva dell'Italia aiuta l'utente nella scelta della regione, e subito effettuato il clik col mouse su di essa, compare la lista completa delle mostre che si svolgono su quel territorio.
Oppure, se si preferisce, è possibile consultare una lista di città italiane, dove scegliendone una si visualizza l'offerta delle mostre presenti in quella città.

Molto interessante è la sezione dedicata all'architettura dove tra le altre cose è disponibile un'intervista all'architetto Massimiliano Fuksas, il quale denigra con convizione progetti ed opere importanti di suoi colleghi architetti, opere che contribuiscono a cambiare il volto della città di Roma , dichiarando: "Il Macro è una boutique cafona. Il Maxxi per fortuna che non è in centro. La sistemazione dell'Ara Pacis è stupida e velleitaria. Le Scuderie del Quirinale roba da criminali. L'auditorium troppo isolato."

Non mancano inoltre un forum a cui partecipare se lo si desidera;un'area per registrarsi come utente, e ancora la "Speednews", sezione dedica alle ultime notizie in tema di cultura naturalmente.

A presto.

12 luglio 2004

Il sito del Future Concept Lab

E' tempo di bagni al mare...

Ricordo tempo fa, di aver consigliato un sito curato dal Future Concept Lab. Precisamente era il sito della rivista elettronica Mindstyle Magazine.

Mi auguro che qualcuno lo abbia visitato e magari gli sia anche piaciuto... tuttavia quella volta non mi preoccupai di segnalare anche il sito ufficiale del Future Concept Lab, curato dal team di ricercatori guidati dal sociologo Francesco Morace.
L'indirizzo internet è il seguente: http://www.futureconceptlab.com.
Come si legge dal sito, "Il Future Concept Lab è un Istituto di Ricerca e Consulenza strategica che si distingue nel panorama internazionale come uno dei centri più avanzati nel mondo della ricerca di marketing e nella elaborazione e previsione di tendenze di consumo", con sede a Milano.

Ancora una volta buona lettura!

23 giugno 2004

Lo spazio espositivo "Etoile"

Si è da poco conclusa, nel nuovo spazio espositivo romano "Etoile", una mostra dello stilista turco Hussein Chalayan.

La mostra è dedicata al mondo dello sport più dinamico: la Formula 1, con dei rimandi al concetto di velocità, caratteristica unica della società contemporanea occidentale.

In uno spazio espositivo alquanto raffinato nel suo minimalismo architettonico, la mostra inizia con il "pezzo" probabilmente più interessante creato dallo stilista-artista: "Place to passage".Un'istallazione di cinque schermi disposti in cerchio, su cui viene proiettato con effetto "loop" un video dai toni metaforici e futuristici. Lo spettatore seduto al centro osserva il film di una donna androgina che compie un viaggio all'interno di una navicella aereodinamica.E'la metafora della macchina della Formula 1 e dunque della velocità,ma anche di un probabile ventre materno, luogo protetto dall'ambiente esterno che la donna osserva dalla navicella.
L'esposizine prosegue con dei video in cui sono proiettate le sfilate di moda dello stilista, dove lo spettatore può, attraverso delle cuffie, ascoltare la colonna sonora della sfilata seduto in poltrone colorate dal desigh futuristico.

La mostra merita, o meglio meritava di essere vista, anche solo per vedere il nuovo spazio espositivo "Etoile".Gli eddetti ai lavori lo chiamerebbero uno spazio polisensoriale... comunque elegante.

12 giugno 2004

Un sito per gli architetti?

Mentre arriva il caldo estivo...

Oggi vorrei semplicemente consigliare la visita ad un sito che probabilmente interesserà molto agli architetti, ma credo non dispiaccia ai curiosi e a chi è alla ricerca di una mostra interessante da vedere qui a Roma.
Il sito in questione è http://www.casadellarchitettura.it ,e come avrete già capito si tratta di un sito dedicato agli eventi intorno all'architettura a cura dell'Ordine degli Architetti di Roma e del Comune di Roma.

Tra gli appuntamenti fissati c'è anche la mostra fotografica "Viaggio a Oriente" dedicata ai viaggi in Oriente di alcuni grandi maestri delle arti del Novecento.

A presto.

15 maggio 2004

Il sito di Guerrigliamarketing

Ancora a proposito del Marketing Esperienziale, questa volta vorrei suggerire la lettura di un articolo pubblicato sul curioso sito "guerrigliamarketing.it".

Il corretto link all'articolo è il seguente:

http://www.guerrigliamarketing.it/intelligence/expmktg.htm


Buona lattura!

2 maggio 2004

Il Marketing Esperienziale

Oggi vorrei parlare del "marketing esperienziale", che non è una parolaccia, ma un nuovo concetto di marketing applicato prevalentemente al punto vendita.
Ho parlato di concept store e di emozioni qualche tempo fa, e proprio il "marketing esperienziale" può spiegare come e perchè le emozioni individuali giocano un ruolo determinante nell'atto dell'acquisto.

Infatti con il "marketing esperienziale" o anche "sensoriale" si fa riferimento alla sfera individuale del consumatore, e quindi ai cinque sensi: vista,udito,olfatto,gusto,tatto.
Come si potrà leggere sul sito "Profumo :it" (www.profumo.it) "Si chiama “marketing sensoriale” e rappresenta il punto d’arrivo (almeno per il momento) in fatto di tecniche di vendita e comunicazione al consumatore. Si tratta di un approccio diverso rispetto a quello offerto dal marketing tradizionale, basato sullo schema: bisogno-acquisto-beneficio; parte infatti dal presupposto che il fattore emotivo sia determinante ai fini della decisione d’acquisto. In particolare, alcuni studi hanno dimostrato come gli oltre due terzi delle scelte del consumatore siano effettuati sulla base di sensazioni soggettive non razionalizzabili. La cosa interessante è che tali sensazioni risultano direttamente collegabili agli stimoli sensoriali attivati al momento dell’acquisto.
A livello internazionale, il profumo ambientale ha già fatto il suo ingresso in negozio (da Harrod’s a Londra, da Macy’s a New York, per citare i casi più famosi). La ragione è semplice: il buon odore del locale s’identifica nell’inconscio del cliente con la bontà del prodotto o del servizio proposto. Inoltre gli odori restano impressi nel cervello umano molto a lungo, sotto forma di emozioni legate alla situazione in cui sono stati sentiti per la prima volta. Quindi il loro effetto è più forte e incisivo di qualsiasi altro qualsiasi altro stimolo sensoriale. Diffondere aromi legati a piacevoli ricordi dell’infanzia per esempio è il modo più sicuro per fare scattare una emozione positiva e un giudizio favorevole. L’aromatizzazione del locale rappresenta quindi un’arma potente che può essere impiegata efficacemente per conquistare i clienti, ritagliandosi uno spazio non effimero nella loro memoria. “La Via del Profumo” propone diffusori ambientali a profumazione personalizzata (elaborata in base all’obiettivo da raggiungere: favorire il rilassamento, contrastare odori ritenuti poco gradevoli, rendere univocamente identificabile il locale ecc)."

Per approfondire l'argomento consiglio l'ultimo testo del sociologo Giampaolo Fabris, "Il nuovo consumatore verso il postmoderno", Ed. Franco Angeli, 2004.

17 aprile 2004

Mindstylemagazine.com

Oggi è una giornata uggiosa e non smette di piovere...

Vi invito a visitare un sito curato dal Future Concept Lab, istituto di ricerca diretto dal sociologo Francesco Morace.

L'indirizzo è: www.mindstylemagazine.com

A presto.

13 aprile 2004

Bibliografia essenziale

Vorrei suggerire una piccola bibliografia essenziale, per chi desidera approfondire l'argomento dell'articolo di ieri.
Buona lettura!


Badot O., Cova B., Neomarketing, Editions ESF, Parigi, 1992
Bucci A., L’impresa guidata dalle idee.Management dell’estetica e della moda, Domus Academy, Milano, 1992
Baudrillard J., La società dei consumi, Il Mulino, Bologna, 1976
Campbell C., L’etica romantica e lo spirito del consumismo moderno, Edizione lavoro, Roma, 1992
Castaldo S., Botti S., La dimensione emozionale dello shopping. Una ricerca esplorativa sul ruolo del punto vendita, Economia & Management, 1, 1999
Codeluppi V., Lo spettacolo della merce. I luoghi del consumo dai passages a Disney World, Studi Bompiani, Milano, 2000
Markham J. E., The shopping of the future, Macallan, London, 1998
Micheli S., Progettare negozi. Cinema, restaurant shop, Alinea Editrice, Firenze 1996
Morace F., Previsioni e presentimenti,Sperling & Kupfer, Milano, 2000
No logo, Si luogo, 11 profili per la rivoluzione del retailing, ricerca condotta dal Future Concept Lab, 2001
Riewoldt O., Brandscaping , Birkhauser Publishing Ltd, Basel, 2002
Schmitt B., Experiential marketing, New York, Free Press, 1999
Vercelloni M., Comunicare con l’architettura, Franco Angeli, Milano, 1993


12 aprile 2004

Il Concept Store

Innanzi tutto Buona Pasqua!
Inizia oggi, in un lunedi di Pasquetta, questo blog, che cercherò di rendere interessante e curioso.

Il mio indirizzo email è: luciamazzetti@gmail.com

Questo che segue è un articolo sull'ormai nominatissimo Concept Store.


Il senso delle emozioni nel concept store

Nel ritratto di Dorian Gray , Oscar Wilde attraverso le parole di Lord Henry, ci aveva avvertito che l’epoca di un sospirato nuovo Edonismo, al cui servizio l’intelletto si sarebbe piegato, presto si sarebbe verificata, dando luogo ad una ricerca del piacere attraverso i cinque sensi, i quali, da tempo immemorabile, ci guidano nella conoscenza del nostro territorio, ma soprattutto nella conoscenza di noi stessi.
E’ curioso vedere come le parole di Oscar Wilde, sembrano riflettere ciò che accade nell’attuale contesto sociale moderno.
L’evidente bisogno di recuperare il comando sulla sfera privata, piuttosto che lasciarsi sopraffare dalla sfera pubblica, oggi è ben chiaro nel campo del consumo. Soprattutto nel consumo di moda dove l’individuo, ancor prima che consumatore, diventa protagonista, attraverso i suoi desideri, a cui l’offerta di mercato deve inevitabilmente far riferimento.
E’ per soddisfare questa chiara ricerca di piacere da parte dell’individuo-consumatore, che il marketing strategico risponde con i nuovi punti vendita innovativi ed emozionali: i concept store.
Ma cos’è un concept store?
La parola concept, oggi molto frequente nel campo della pubblicità, fa riferimento all’idea, il concetto, il tipo di emozione, che il punto vendita intende comunicare. Ecco che allora, mai come oggi, il negozio si trasforma, da luogo tradizionale dove si vende e compra la merce, a luogo che comunica con il consumatore, attraverso ambienti capaci di emozionare. E cosa dunque, è più gradevole del piacere che si prova nell’emozionarsi?
Emozionare. Questo l’obbiettivo dei nuovi punti vendita, e per raggiungere tale scopo, ecco che si escogitano inedite strategie.
E’ così che in Italia, ma anche nelle più belle capitali europee, aumentano i concept store.
A Londra, metropoli famosa come luogo dove nascono e muoiono le tendenze e nuovi modi di comunicare, è presente Muji, catena giapponese, situato a King’s Road, nell’elegante quartiere di Chelsea. L’interno di Muji è stato progettato con l’intento di dare espressione ai valori dell’essenzialità e della semplicità, propri della filosofia nipponica. Entrando in questo negozio, ciò che colpisce da subito è l’estrema ricerca del minimalismo, da comunicare attraverso una proposta di prodotti dal design molto sofisticato, e dall’ambiente stesso, caratterizzato da colori dai toni del bianco crema e nero, ovvero il massimo del rigore minimale. E’ proprio all’interno di un negozio come Muji, che il consumatore può dare sfogo alla crescente voglia di recuperare la consapevolezza dell’importanza della sfera privata, e infatti Muji propone arredo e oggetti per la casa, ma anche cartoleria e capi d’abbigliamento.
Ma senza dubbio, è interessante volgere lo sguardo anche sul panorama dei concept store italiani.
Per esempio, ormai da diversi anni a Riccione,Block 60 situato in Viale Milano a pochi metri da Viale Ceccarini, famoso viale alberato, in cui sorgono alcuni tra i più eleganti negozi d’Italia, è un consolidato luogo di riferimento per chi è interessato a scoprire le ultime novità della moda. Contenitore di tendenze e punto d’incontro per gente alla ricerca di nuove esperienze, Block 60 non manca di offrire emozioni, attraverso i diversi angoli che edificano l’interno di questo negozio. Appena dentro, il consumatore può scegliere tra una piccola libreria, dove trovare rari testi e riviste di design, comunicazione, ma anche di moda o letteratura, oppure soffermarsi nel vicino spazio dedicato alla musica dove diversi dj, si alternano per deliziare le orecchie dei clienti, con le ultime novità in campo musicale. O ancora, proseguendo lungo un corridoio, le cui pareti richiamano l’attenzione per i colori accesi dell’arancione e del verde mela, si arriva nell’area dedicata all’abbigliamento di moda. L’intento di Block 60, è dunque quello di stimolare i sensi del consumatore, attraverso una continua ricerca di idee da proporre.
Ma è nella capitale (ma anche a Milano), che si trova quello che può essere considerato un ottimo esempio di concept store, ovvero TAD, il cui nome completo non a caso è TAD-CONCEPT STORE www.taditaly.com
TAD, si affaccia da qualche anno in Via del Babuino, antica via romana per lo shopping. L’ambiente TAD, particolarmente raffinato, nasce dall’idea di creare un luogo che sappia proporre un lusso privato in un luogo aperto al pubblico. I prodotti proposti e l’atmosfera costruita, rispecchiano le tendenze della moda, anche perché ciò che caratterizza questo luogo, è l’estrema ricercatezza estetica dell’ambiente.Nell’ addentrarsi in esso , la prima sensazione che si ha, è di essere in un museo o in un luogo dedito all’intrattenimento.Da subito la vista, l’udito, il tatto, l’odorato e l’olfatto sono stimolati attraverso i diversi spazi che edificano l’intero ambiente di Tad. Spazi interamente progettati attraverso quella che gli addetti ai lavori chiamano comunicazione polisensoriale.
Sì, perché TAD, sviluppandosi in due piani su una superficie di quasi mille metri quadrati, risulta essere un ambiente eclettico, in cui il consumatore ha l’occasione di mettere in gioco i propri sensi e dunque se stesso. Un luogo in cui il corpo e la mente ritrovano il loro equilibrio originario, grazie ad esempio, all’angolo dedicato ai prodotti per la cura del corpo, proprio in risposta all’esigenza di recupero del proprio spazio privato. Oppure con il ristorante, dove un famoso chef, vizia i palati più raffinati. O ancora lo spazio dedicato alle sperimentazioni artistiche: un laboratorio per tuffarsi nel mondo della creatività; e l’angolo dedicato alle ultime tendenze musicali.
Tutti gli elementi che costituiscono TAD, dall’ uso sapiente delle luci, all’esposizione dei prodotti, contribuisce a creare un luogo in cui a far da padrona di casa è la bellezza. Un luogo in cui il consumatore, prima di tutto sperimenta sensazioni, le quali probabilmente faranno in modo di accendere nel consumatore il desiderio di tornare lì,magari anche per comprare un prodotto che gli evochi quel luogo. Un luogo in cui è lecito sognare, e dove i sogni si confondono con la realtà.

Lucia Mazzetti